venerdì 8 dicembre 2006

You're Lazy


La pigrizia
Io sono pigro, schiavo della mia indolenza. Prigioniero della mia accidia, della mia passività. Io sono alla stregua degli ignavi, io sono cosciente di sprecare giornalmente ore e ore nel crogiolarmi, perché non sono in grado di credere fermamente in qualcosa. Io sono pigro. La mia musica è pigra, esce tossicchiando, mormorando, flebile fruscìo di fiamma che vacilla. La mia scrittura è pigra, si lascia ingannare dalla profondità del suono mellifluo, senza in realtà asservirsi a un fine vero e proprio. Io sono pigro. Da quando ho fallito. O da quando ho capito che tanto la mia musica non mi porterà lontano. Da quando ho capito che ripetersi non è il migliore dei modi per imprimere un qualcosa, passando la stessa parola più volta con una penna, non vuol dire rendere più notevole, ma solo renderla illeggibile, confusa e statica. Le parole andrebbero scritte a matita, magari un giorno riusciranno a librarsi e renderci veramente partecipi di ciò che scriviamo. Veramente l'artista parla di sé nelle proprie opere? Lo pensavo, davvero, me ne ero illuso. No, non parliamo di noi, non illudetevi. L'artista è sensibile, già ma finisce sempre con il tradirsi. Sappiamo tutti che esprimere qualcosa, è il primo passo per distruggerlo, così forse l'artista, fa di tutto per creare un opera, solo perchè rappresenta ciò di cui vuole disfarsi. Sappiate che in realtà l'artista o è vuoto, o pieno di merda, oppure nasconde al suo interno sentimenti tanto grandi da poter essere considerati come l'apoteosi, l'apice. Comincio a pensare di essere vuoto. In realtà credo di essere solo in potenza, come diceva Aristotele, manca qualcosa alla mia anima per poter essere in grado di esprimersi al meglio. Io so ch'è la pigrizia quella che mi ferma, ma so anche che quando non per anni si lavora a un progetto, e ci si accorge di girare in tondo, si vorrebbe affondare nel suolo. Ma da ora in poi, io giuro, mi sia di fede questo scritto, queste quattro asticelle, che ci sforziamo di credere come parole dall'anima, ma che sono l'espressione più inebriante della nostra inettitudine, io giuro, non appassirò, continuerò, a partire da oggi stesso.

1 commento:

  1. "L'artista è sensibile, già ma finisce sempre con il tradirsi. Sappiamo tutti che esprimere qualcosa, è il primo passo per distruggerlo, così forse l'artista, fa di tutto per creare un opera, solo perchè rappresenta ciò di cui vuole disfarsi."

    Condivido. Che l'artista sia un inespresso o un pigro non lo so, so solo che rendere oggettivo un' interiorità, fa paura.
    Forse perchè è un po' come abbandonare quella parte di sè che alla fin fine - per quanto merda sia - ci è propria e ci fa compagnia da una vita.
    Eppure penso che se non si corre il rischio di "regalarla" al mondo, ristagna e diventa putrida appestando la già poca aria dentro di noi.

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