martedì 30 ottobre 2007

Ghosts will come and kiss your eyes

Puoi sentire le vibrazioni sotto i tuoi piedi
e penserai che ti stiano trascinando.
Odori familiari avvolgono il tutto
come se i rumori dal basso che senti
fossero braccia che a stento grattano dalle loro tombe.

Battono, chiedono il silenzio.

Se potessi
raggiungerei quell'estati volgare
tanto agognato il termine ultimo
Se potessi
porrei fine ad ogni affanno
semplicemente arrendendomi
Se potessi
farei di ogni momento una colpa
d'altro canto la vita si vive tra colpa e rimorso

domenica 21 ottobre 2007

la rete non si ferma, non si piega, non si tocca

La legge prodi-levi propone l'abbattimento della rete?
dobbiamo pagare per avere un blog?
cazzo, prima dovranno prendermi!!!
creare un sito sulla rete anonima i2p è una cosa molto facile
potrete parlare di qualsiasi cosa in assoluta libertà,
e nessuno potrà avere la certezza che siate stati voi.

lunedì 15 ottobre 2007

White Noise

Voglio una domenica mattina bianca
in una casa candida, invasa da un vento mite e fresco.
Attorno alla casa solo fiori.


Quando stavo per partire, non volevo andarmene. Lasciavo tutti gli amici lì.
Nei giorni che precedevano la partenza, volevo stare il più possibile con il mio migliore amico,
fare tutte quelle cose che non avrei dimenticato.
Insieme giocavamo a qualunque console, facevamo corse in bici, giocavamo a pallone. Giocavamo anche a inventare dei film, dei quali noi eravamo attori e protagonisti. Tentammo varie volte di costruire una capanna di legno, ma il vento e la pioggia sconfiggeva i nostri infantili tentativi di incollare tra loro listelli quadrati di legno
con colla vinilica di quarta scelta.
Quegli ultimi giorni invece lo vidi poco.
Aveva realizzato che ero il suo unico vero amico lì e non voleva rimanere culo a terra.
E così, lui mi disse che doveva cercare di avvicinarsi ad altre persone, in modo da non rimanere troppo male
quando me ne sarei andato.
Non la presi bene, dentro di me, era tradimento.

venerdì 12 ottobre 2007

brewfest

" I could be
a liar and a thief
but I don't think so"

Questo è l'inizio di ciò che vorrei essere
o meglio
di ciò che vorrei fosse la mia musica.

www.myspace.com/woodennickle

giovedì 4 ottobre 2007

Fly Low Carrion Crow

Potrete comunque dare spiegazione a quella sensazione che tentate di ignorare tutti
fare finta che sia solo un fastidioso ricordo di quando non avevate null'altro che il vostro lamentoso sospiro agonizzante.
Potrete anche accomunare il vostro benessere a un continuo progresso del vostro stato mentale
che si assesta di continuo attorno a un risveglio forzato alle 8 di mattina
e potrete perfino affermare che si stava meglio quando non c'era luce elettrica,
quando i figli si facevano con violenza e dolore
quando i transumani non venivano citati dai test di medicina universitari
e quando Reich teorizzava l'esistenza dell'etere, sebenne fosse stato smentito da Michelson e Morley qualche tempo prima.
Potrete affermare con certezza che Sartre non avrebbe mai tradito il partito
e che Orwell teorizzasse l'avvenire in cui viviamo
o fingere di pensare davvero che i film di Tarantino sono interessanti.
Potrete riconoscervi nell'Ortis, o nel Gray dei cimiteri, o nel Blake che nasce strepitando.
E' possibile che vi facciate convincere da Scientology che tutto ciò che accade è bello
o che ricadiate languendo sul fiume nel quale affogherei Coehlo.
Sono sicuro che alcuni useranno la parola vintage per intendere gli anni ottanta
e non conosceranno mai il ragtime.
Potrete anche ammettere di non aver letto fino alla fine i Fiori del Male
(così come faccio io)
senza nascondere il fatto che la poesia è solo un rinchiudersi in sbarre più rigide
e affermando che comunque Baudelaire è il grande maestro
senza aver letto nemmeno una lirica di Verlaine e Rimbaud.

Userete a sproposito gli aggettivi
rimarrete feriti quando noterete di essere stolti
rimedierete diventandolo ancora di più

affermerete che l'elargire consigli è una pratica in voga tra i tristi
e chi da consigli, ne cerca per se stesso, e cerca di farsi coraggio

io
per ora
starò qui
a leggere quanto sia facile
dimostrare la propria capacità
di adattarsi,
e convivere con se stessi
quando ciò che si desidera
è essere qualcun altro.

mercoledì 3 ottobre 2007

you don't know

Non c'è tempo in cui non valga la preposizione "Ciò che sei, è ciò che hai sempre temuto di essere". Scosse la testa con forza, il labbro potà riprendere a rilasciare endorfine dal labbro dolorosamente sanguinante. Non c'è attimo in cui l'essere se stessi non spaventi più che il mentire. Con un dito raccolse il sangue che scivolava dalla bocca, e lo sposto sotto gli occhi, come fosse stato un tetro passatempo quello di dipingere il viso con il proprio essere dominante verso il dolore. Io credo insistentemente nel relativismo, io credo che la mia morte non sia null'altro che un disgregarsi di molecole. Così prendere la decisione o meno di far silenzio, influenza il continuo scorrere dei percorsi disegnati dalle molteplici varianti che si prospettano ai nostri occhi nel momento in cui ci troviamo solo a morderci le labbra. Ciò che scaturisce da una ferita aperta è null'altro che un torrente di urla, è la nostra anima che cerca di scappare. Che scappi via, che vada dove vuole, chi ha bisogno dell'anima se ha la droga. Libero l'istinto di autoconservazione domina le nostre povere e scialbe esistenze, e mi costringe a perdere tempo. A sprecare la mia giornata. Desidero sopravvivere in eterno, exegi monumentum aere perennius. Ma poi considero quanto sia difficile prendere in mano una matita e trovarsi a dover davvero svilire il proprio animo (che è volato indietro quando la droga è finita) tentando di portare fuori ogni singolo movimento del corpicino che strepita in agonia nella mia testa, e mi costringe a movimenti inconsulti, e a fissare gli oggetti con sguardi schizzati, come a volere davvero capire cosa ci sia oltre quella conoscenza relativa che noi ci sforziamo di chiamare realtà. E da un minuto all'altro mi aspetto di vedermi camminare in un luogo diverso da quello che è il nostro cervello. La scoliosi non mi da tregua. Vorrei fumare una sigaretta. Credo che fare qualcosa per cambiare il punto di vista che mi impedisce di prefigurare nei miei nervi ottici la realtà. Potrei, per esempio, stare tre giorni al buio, e poi aprire gli occhi tutto in un colpo. Spero di incrociare subito il suo sguardo, così potrò subito capire di essere vivo. D'altro canto, quando dormiamo, o teniamo gli occhi chiusi, chi ci assicura che le cose si muovano davvero tutte come pensiamo? e se anche vi fosse una persona vicino a noi, e ci confermasse l'immobilità del mondo, come potremmo sapere che alle nostre spalle il mondo non sia cambiato? credo che il mondo esista solo nella veglia, solo quando si aprono gli occhi.

Durante il buio dei nostri sensi, c'è solo il vuoto.