mercoledì 8 aprile 2015

death to the world (immer kälter)

Il principio venne e non se ne rese conto nessuno, presi com'eravamo dal lisciarci i volti e i capelli arruffati.
Poi venne il mezzo, articolammo nuovi termini di comprensione per poterlo avvicinare, lo tememmo, lo insultammo, lo guardammo mentre si allontanava e lo deridemmo.
La caduta risuonò massiccia su tutti i nostri fronti, aperti e sguarniti, divelte le barriere delle nostre percezioni sensoriali, perse le comunicazioni. Abbattemmo i nostri confini per farci cogliere impreparati e studiammo inermi le più gelide contromisure.
Poi avvertimmo la fine, splendida come un'apocalisse riflessa in una pozzanghera gelata, rami spazzati dal vento, ali piegate, terra arida da arare.

Sophia, la tua creazione sotto le nostre dita
Kether, la nostra corona di spine e i nostri occhi impotenti.
Òphis, fructu sine usu esse non potest.