giovedì 15 settembre 2011

l'essente (cap4 pars1)


le voci non sono nella mia testa
non sono le luci allucinosi
non mi aspetto di sopravvivere minuto dopo minuto
le voci nella mia testa non sono voci



G programma l'elettroshock per la mia postura abituale, si gratta il naso e mi guarda tremare. Dai suoi occhi non traspare benevolenza per chi è rimasto, ma forse ha l'ovvio buongusto di tacere delle insidie altrui.
C'è fumo nella stanza, le tapparelle sono abbassate ma i raggi filtrano ugualmente. Ho un camice da sala operatoria, G veste di nero, la maschera del medico della peste emana vapori freddi di fiori secchi. Tremo sotto la scossa, ma G incide con un dito la mia fronte, che diventa burro, infila un dito fino in fondo e mi guarda con occhi imperturbabili mentre grido senza dolore. Gira un po' nella mia testa, il dito ne esce indenne e pulito. Mi sento soffocare, apre la finestra. Il tempo cambia, ora la pioggia è fredda ed entra dai buchi delle serrande, mi arriva sulle mani che toccano per terra. Ma G si è già stancato di questo gioco, chiude gli occhi.



medico_della_peste

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