sabato 5 novembre 2011

Aghi (cap6 pars1)


vogliamo il grande male
che sfianchi il corpo
pieghi la mente
vogliamo il grande male
che ci spenga
la cura sia
l'idea di non sopravvivere
 



G perde il senno. Fora nei lobi delle bambole, si dondola autisticamente. E' la forma che le ho deciso, china il capo e non versa lacrime. Ha un vestito nero, le dita sporche di china e le unghie nere di carboncino. G ha ogni genere,  si sfrega i polsi con vernice rossa e disegna il corso delle vene con pennarello indelebile. Mi guarda sorridendo mentre gioca con i suoi aghi. Ce ne sono attorno alle sue gambe, alcuni sono piccole spille da balia, altri ferri da lana e cuoio, alcuni hanno la punta annerita. N cerca fili da burattino sopra la sua testa, mentre io accarezzo i miei.  E' seduto a gambe incrociate e disegna meccanicamente forme geometriche concentriche con le dita nella polvere. Io intreccio omini di alluminio, nascondo la testa in un cappuccio. Mi rannicchio. Ognuno di noi ha un essenza, che pulsa in un rivolo lungo le dita dei piedi, si raccoglie nella stanza macchiando un centrotavola ricamato. G mi ha fatto una collana con gli occhi delle bambole, troppo chiari per essere reali e puntare qualsiasi soggetto. Sostituisco i fori con ghiandole di alluminio. Affinchè possano capire meglio.

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