sabato 27 agosto 2011

apothanein thelo (destrudo) cap1 pars2


Destrudo
le vostre convinzioni tremano
sulle mie ginocchia



hall of mirrors



G mi dice di andare a casa sua, vuole che i suoi sogni siano interpretati correttamente. Nel tragitto streghe metropolitane mormorano riti in lingue assire, ad ogni isolato le parole si levano più acute, accompagnando un eco frammentario. G dice che crede alla stregoneria caotica, simbolismi contemporeanei in hoodoo-voodoo. Soffermo il mio sguardo sulla sua stanza, un san sebastiano perde sangue dal muro, libri francesi sull'occulto prendono polvere sul comodino, mentre una copia di Naked Lunch perde umori sul pavimento. G non crede nell'autocensura. Sogna di rapine a mano armata negli anni '30 a New York, fughe in città popolari labirintiche, di case cemento e metallo bianco, tutte vuote, e grattacieli a dominare l'aria, il bivio sulla strada per Caorle e il cielo squarciato da lance di sole. G appare violento e smodato nelle descrizioni, gesticola di aria e terra e colori rossastri e veleni purpurei, colpi di pistola che trapassano le finestre senza infrangere i vetri, lame affilate come rasoi trasformarsi improvvisamente in polvere di ossidi ferrosi, malviventi dai volti scoperti e le loro armi impalpabili. 



coprirsi gli occhi
prima che il buio
che aleggia nei corridoi
falso risveglio
in vesti stringenti
soffocare



Guardarsi con fare sospettoso, nessuno crede sia stato il vento o l'ossigeno rarefatto o il petricore. G dice che non crede più alle storie di spiriti, che quand'era piccolo ha visto in sogno i morti parlare da feretri chiusi, come in Dite.
-Quanto credi che duri il tunnel luminoso?
-Abbastanza per sentire l'orgasmo più imponente della nostra vita e credere di essere al paradiso. Così conviene essere credenti, semmai dovessi morire preferirei sentire il calore divino che il vuoto sotto i piedi. Pascal ha vinto la sua scommessa infine.
 



imbrunire
i giochi terminano



G dice che è tempo del ritorno, dormire, rigirarsi nel letto, involuzione. L'ora dopo sono nel mio letto. Sentirsi bussare nella testa, alla finestra, alla porta, nei muri, le sedie stridono intorno eppure nessuno si muove, come imbambolati in sculture di cera. A mezzanotte tutti si muovono.

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