N vive d'inedia e spargimenti di sangue. Gli scrivo una lettera per chiedere dello stato delle sue manie. N dipinge il diavolo ed è convinto di averne visto il volto un giorno sul marciapiede opposto. Lo guardava fisso e scuoteva la testa. N si sente l'anima scivolare via se qualcuno gli fa una foto. Ma distribuisce il suo autoritratto inciso su lamine di rame. G confessa di trovare curiosa la sua esistenza.
La mattina di capodanno siamo andati a raccogliere per le strade ciò che restava. Ho detto a N che non è al sicuro dalla rovina. G si volta, mi guarda fisso negli occhi, poi abbassa la testa e freme di rabbia: "Tu sei vuoto. Non fai altro che respirare, mai che trattieni l'aria". Abbasso lo sguardo. G ha ragione. sono vuoto come il costato di cristo. "Io almeno non ho mai pretesto di essere vero."
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